Napoli — Dopo una prima frazione opaca, il Napoli cambia marcia nella ripresa, ribalta un ottimo Genoa e conquista tre punti pesantissimi al Diego Armando Maradona: finisce 2-1. Decidono Anguissa e Hojlund, che cancellano l’iniziale vantaggio rossoblù del classe 2006 Jeff Ekhator. Serata agrodolce per Antonio Conte, costretto agli stop di Lobotka (problema muscolare prima dell’intervallo) e Politano a inizio secondo tempo, ma soddisfatto per la prova di Kevin De Bruyne, inizialmente in panchina e poi protagonista nella gestione del gioco.
La partita
Avvio incoraggiante degli azzurri, che sfiorano il vantaggio due volte nei primi dieci minuti: al 7’ Marcandalli rinvia addosso a Hojlund e il pallone sfila di un soffio; al 10’ Politano non trova il tocco vincente sul secondo palo. Poi il Napoli si spegne, mentre il Grifone cresce per intensità e transizioni. Al 34’ la gara si sblocca: strappo di Norton-Cuffy sulla destra, cross rasoterra e colpo di tacco di Ekhator per lo 0-1 che zittisce lo stadio. Nel finale di tempo, oltre allo svantaggio, arriva la tegola Lobotka, costretto al cambio.
La rimonta azzurra
Rientro in campo con tutt’altro piglio. Il Napoli schiaccia il Genoa e al 57’ trova il pari: mischia in area, il più lesto è Anguissa, che devia in porta l’1-1. Gli azzurri alzano i giri: Leali salva su Di Lorenzo, a Hojlund viene annullato un gol per fuorigioco e un legno ferma l’assedio. La spinta, però, non si ferma e al 75’ arriva il sorpasso: ancora Hojlund, rapace sul tap-in dopo la respinta di Leali su Anguissa, firma il 2-1 che fa esplodere il Maradona. Nel finale gestione matura e linee corte: il Napoli porta a casa una vittoria che vale la vetta.
Il quadro tecnico
Conte perde per infortunio anche Politano a inizio ripresa, ma può sorridere per la qualità e la leadership di De Bruyne, entrato per alzare ritmo e tempi di gioco. Il Genoa, solido per un’ora, paga alla distanza e non riesce a resistere all’ondata azzurra.
Foto: Napoli SSC

